In che modo stiamo insieme? Benessere relazionale e legami disfunzionali

Stare bene insiemeOgnuno di noi desidera amare ed essere amato e lo immaginiamo spontaneo, semplice e bellissimo. Nel passaggio dalla fase adolescenziale a quella di giovane adulto l’amore assume un ruolo centrale!

Accanto ai legami che abbiamo con genitori, familiari ed amici, si aggiunge il legame di coppia. Questa relazione è specifica e si differenzia dalle altre per alcune caratteristiche:

  • il sentimento di amore è del tutto peculiare,
  • il rapporto è simmetrico, poiché si è coinvolti sullo stesso piano in posizioni complementari,
  • nel rapporto di coppia si attiva il sistema motivazionale della sessualità.

In questo periodo iniziamo a sperimentare cosa significa stare in coppia, ma cosa accade quando ci ritroviamo all’interno di un legame che ci fa stare male? E quanto questa situazione ci fa sentire realmente amati?

Troppo spesso un legame di questo genere ci fa sentire soli, l’altro sembra non capire i nostri dubbi così lo sentiamo lontano. Amici e parenti non capiscono e banalmente ci dicono “ma se è così lascialo/a!”, allora ci chiudiamo in noi stessi sentendoci giudicati.

Tutto questo ha radici profonde e può portare a costruire relazioni che sembrano confermare la nostra paura di non essere amati. Abbiamo anche tentato di dire “Basta!”, ma c’è qualcosa che è più forte di noi e ci fa tornare sui nostri passi.

Una situazione come questa può essere letta alla luce del momento evolutivo, fin dall’adolescenza ma anche successivamente, abbiamo bisogno di sperimentare per costruire un’identità solida!

Proprio attraverso le diverse esperienze amorose possiamo imparare a distinguere il nostro benessere relazionale, da relazioni che per lo più risultano disfunzionali, in sostanza che ci fanno soffrire.

L’obiettivo è quindi mettere in luce gli aspetti che in una coppia concorrono al benessere relazionale, evidenziando anche i fattori e le dinamiche che possono risultare disfunzionali. E allora, in che modo stiamo insieme?

Le motivazioni che spingono a stare in coppia

AmantiEsse sono principalmente tre:

  1. il sistema motivazionale di attaccamento, per garantirsi la protezione attraverso la vicinanza,
  2. il sistema di accudimento, tramite il quale offriamo la nostra protezione all’altro,
  3. il sistema motivazionale della sessualità.

Possiamo immaginare questi tre sistemi in un triangolo equilatero quando sono tra loro bilanciati.

Tuttavia può accadere che vi sia uno sbilanciamento: le dinamiche relazionali potrebbero focalizzarsi sull’aspetto sessuale, un’attrazione senza amore che probabilmente porterà alla chiusura della relazione quando la passione sarà esaurita. Oppure lo sbilanciamento può avvenire in favore dei sistemi di accudimento ed attaccamento, così se un partner assume il ruolo di chi accudisce, l’altro sarà colui che viene accudito.

In alcuni momenti ciò può essere fisiologico, l’aspetto critico è il ritorno all’equilibrio. Il rischio è quello di rimanere intrappolati in questa dinamica pur essendo entrambi insoddisfatti, poiché uno sentirà di desiderare maggiore libertà e l’altro penserà di non essere amato proprio in ragione del bisogno di libertà dell’altro.

Un aspetto importante è che per alcune coppie un’organizzazione sbilanciata sia l’unica capace di farli sentire bene, quindi non necessariamente uno sbilanciamento è patologico!

L’intimità

Con il termine intimità ci riferiamo al senso di vicinanza e calore. Essa consiste in quattro competenze:

  1. richiedere accudimento nel momento di bisogno,
  2. fornire accudimento,
  3. sentirsi a proprio agio con sé stessi quindi essere autonomi,
  4. capacità di negoziare.

Le prime due competenze riguardano l’accudimento, la terza ha a che vedere con i concetti di autonomia e indipendenza: è importante che vi sia armonia tra bisogno di vicinanza e capacità di esplorazione, a maggior ragione quando ci troviamo nell’età compresa tra l’adolescenza e la maturità vera e propria!

Alcune persone esprimo un cronico bisogno di intimità, che va a minare l’indipendenza all’interno della relazione. Altri, al contrario, presentano un forte bisogno di mantenere la propria indipendenza a scapito dell’intimità. Alcuni possono invece trovarsi nella situazione di desiderare l’intimità, pur mantenendo l’indipendenza, una situazione di forte conflitto interno.

La terza capacità ossia la negoziazione, riguarda proprio il senso di soddisfazione che una coppia raggiunge rispetto al grado di vicinanza/distanza.

È importante sottolineare come anche in questo caso, non parliamo in senso assoluto, poiché la coppia può attraversare momenti di minore o maggiore vicinanza, che risultano essere oscillazioni naturali!

Le rotture e le riparazioni

Nelle interazioni di coppia possono infatti verificarsi delle rotture del contatto affettivo, a cui seguiranno delle riparazioni di esso fino al ripristino della sintonia emotiva. Ciò si ripete, dando alla coppia la percezione di una conoscenza reciproca, infatti è proprio grazie alle esperienze di riparazione che trasformiamo gli affetti negativi della rottura in affetti positivi!

Al contrario, nel momento in cui non si verificano riparazioni positive, può emergere un senso di disconnessione emotiva. Essa può riflettersi ad esempio sul sistema sessuale, portando al tradimento oppure al sesso depersonalizzato e isolato.

Possiamo quindi avere delle rotture benigne, perché in qualche modo risultano funzionali ad una nuova organizzazione di coppia. Oppure rotture tossiche, ad esempio nei casi di violenza, in cui si restituisce all’altro un’immagine di sé come immeritevole di cure e attenzioni.

La regolazione emotivaSolitudine

Essa consiste in un insieme di processi orientati a monitorare, valutare e modificare le proprie reazioni emotive per raggiungere obiettivi specifici e individuali.

Ciò può incidere fortemente sul benessere della coppia poiché una regolazione emotiva funzionale a livello individuale, può divenire disfunzionale a livello relazionale. Un esempio è la strategia “caccia e fuga” in cui un partner insegue l’altro spinto dal bisogno di vicinanza e intimità, parliamo di uno squilibrio verso il polo della vicinanza. L’altro partner vivendo la vicinanza come minacciosa, si sottrae con la fuga creando uno squilibrio verso il polo della distanza.

L’infedeltà

Il tradimento non necessariamente è conseguenza di una disconnessione nella coppia, esso può verificarsi a prescindere dalla qualità della relazione. Tuttavia risulta essere una delle principali cause di rottura ed uno dei possibili sintomi di disfunzionalità.

Alcune persone possono vivere il legame come troppo costrittivo, andando a ricercare l’indipendenza nel tradimento. Al contrario, altri possono tentare di trovare una maggiore intimità all’interno di una seconda relazione. Ancora è possibile che per qualcuno non ci siano bisogni insoddisfatti, ma che a prevalere sia la ricerca del rischio e di emozioni forti.

Questa breve panoramica sugli elementi che caratterizzano le relazioni amorose, ci fa rendere conto di come esse siano davvero complesse. È quindi naturale che nel periodo delle prime esperienze possiamo sentirci confusi e insicuri.

L’importante è sapere cosa sia giusto per ognuno di noi e ciò è possibile grazie all’ascolto dei propri stati emotivi. Le emozioni possono guidarci nella comprensione di cosa ci sta accadendo e di quale sia la via migliore per noi stessi!

Se una relazione provoca ansia, disagio, sofferenza è importante domandarsi la ragione di questi sentimenti e soprattutto sapere che sono legittimi. D’altronde siamo tutti diversi e come sottolineato più volte, l’equilibrio ed il benessere relazionale sono soggettivi!

BIBLIOGRAFIA

Castellano, R., Velotti, P. & Zavattini, G.C. (2010) Cosa ci fa stare insieme?. Bologna: Il Mulino.

Lancini, M. & Madeddu, F. (2014). Giovane adulto. La terza nascita. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Velotti, P. (2012) Legami che fanno soffrire. Dinamica e trattamento delle relazioni di coppia violente. Bologna: Il Mulino.