Coronavirus: 6 consigli per non farsi sopraffare!

coronavirusIl coronavirus ci sta tenendo incollati ai notiziari da tempo ed ormai si è prepotentemente imposto nella vita di ognuno di noi: abbiamo seguito con interesse l’evolversi della situazione, ritrovandoci nel giro di poco tempo a vivere in un’Italia zona rossa.

Stiamo sperimentando un momento storico senza precedenti, che non verrà dimenticato.

La ragione è da ricercare nella nuova e diversa quotidianità che oggi, 11 marzo 2020, stiamo sperimentando.

Ci troviamo tutti uniti nel rimanere a casa per fronteggiare la situazione, tuttavia il Covid-19 non sta avendo come conseguenza esclusivamente la malattia fisica, ma anche il disagio psicologico.

Ognuno di noi sta facendo la propria parte e per chi è un professionista dell’area sanitaria diventa doveroso e significativo offrire il proprio sostegno e contributo.

Non facciamoci sopraffare dalla paura!

A casa

Improvvisamente ci ritroviamo a dover rimanere in casa, a ridurre al minimo i contatti sociali, ad attenzionare il nostro stato di salute e l’igiene, a mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone, a lavorare da casa.

Tutto questo può generare paura, un’emozione primaria in reazione ad un oggetto pericoloso o ad una situazione minacciosa. Quest’ultima è proprio ciò che stiamo vivendo!

La paura che possiamo provare in questo momento è quindi naturale, tale emozione non è negativa di per sé ma si configura come un’importante risorsa, il cui scopo è proteggerci dai rischi.

Tuttavia, esistono alcuni aspetti che possono trasformare la paura fisiologica in una paura sproporzionata, può allora comparire il panico accompagnato dall’aggressività.

Dobbiamo essere consapevoli di come tale escalation possa creare ulteriori criticità, in una situazione già di per sé complessa: la persona che sta sperimentando il panico è in forte difficoltà e chi si sente aggredito può a sua volta vivere un maggiore stress.

Vediamo allora di identificare quegli aspetti che possono contribuire a trasformare la paura fisiologica in un’emozione sproporzionata e quindi difficile da gestire:

  • Il controllo: sentirci padroni della nostra vita ci dà sicurezza e le nostre abitudini ci contengono. Grazie al progresso scientifico siamo capaci di tenere sotto controllo la maggior parte degli aspetti della nostra vita. Tutto ciò in questo momento viene meno: non possiamo controllare il virus anche perché non lo vediamo, dobbiamo modificare le nostre abitudini per adeguarci a disposizioni che ci provengono dall’esterno. È quindi naturale sentirsi meno sicuri.
  • Il confronto con sé stessi: rimanere in casa limitando i contatti sociali, ci costringe a diminuire il “fare”. Contemporaneamente aumenta il tempo per stare con sé stessi, ossia “essere”. Risulta quasi impossibile nascondersi dietro la scusa dei tanti impegni che non ci lasciano il tempo per stare con noi stessi!
  • La “distanza” dalla nostra famiglia: oltre a confrontarci con noi stessi, rimanere a casa significa trascorrere 24 ore su 24 con il nostro nucleo familiare. È naturale che possano nascere discussioni, proprio perché non siamo abituati! Allo stesso tempo, rimaniamo lontani dal resto della nostra famiglia e dalle persone a cui siamo legati. Anche in questo caso potremmo non essere abituati e cedere a sentimenti di perdita e tristezza.
  • Senso di passività e assenza di contenimento: dover rinunciare alle nostre routine potrebbe farci sentire inutili. Le giornate di ognuno di noi sono solitamente frenetiche, piene di impegni da rispettare ed orari ben scanditi. La situazione che stiamo vivendo invece, fa improvvisamente sparire tutto questo ed è facile sentirsi persi e senza uno scopo.
  • L’ignoto e l’imprevedibilità: il coronavirus ci ha messi nella condizione di non sapere cosa accadrà domani poiché la situazione è in costante evoluzione. Grazie al progresso scientifico ci sentiamo padroni di noi stessi e del mondo, non siamo più abituati all’imprevedibilità della vita, ma in questo caso non abbiamo certezze e siamo costretti a confrontarci con l’incertezza della vita.

6 consigli per fronteggiare la “situazione Italia zona rossa”

In questo particolare momento risulta fondamentale prenderci cura di noi stessi e dei nostri cari, non soltanto dal punto di vista fisico, ad esempio attraverso una corretta igiene, ma anche dal punto di vista psicologico.

Vediamo insieme alcuni consigli pratici per far fronte alla situazione attuale, magari utilizzandola come opportunità di crescita e miglioramento:

  1. Impegniamoci ad accettare i nostri sentimenti: se sentiamo paura, tristezza, solitudine cerchiamo di accogliere ciò che proviamo senza giudicarci, nella consapevolezza che le emozioni sono passeggere. Condividiamo con chi ci è vicino ciò che stiamo sperimentando per sentirci meno soli: la tecnologia ci viene in aiuto grazie alle videochiamate!
  2. Attenzione all’informazione: sicuramente rimanere aggiornati sull’evolversi della situazione è importante, tuttavia evitiamo che questo sfoci in una ricerca spasmodica di notizie e accertiamoci che le fonti siano attendibili. L’informazione ridondante può peggiorare gli stati ansiosi e di stress, quindi manteniamoci informati ma non esageriamo!
  3. Il bisogno di controllo può essere ridimensionato: ciò che sta accadendo è eccezionale, tuttavia la vita è di per sé imprevedibile! Allora perché in questo momento è così difficile accettarlo? Forse perché nella quotidianità ci illudiamo di avere il controllo assoluto su ogni aspetto della nostra vita, oggi però la nostra illusione va in frantumi. Ciò che possiamo fare è allora utilizzare questa situazione per accettare che non esistono certezze, possiamo ricavarne una maggiore consapevolezza e flessibilità, utili per fronteggiare ciò che è inatteso nella vita.
  4. Finalmente abbiamo tempo per “essere”: se da un lato è sicuramente utile tenersi occupati, dall’altro possiamo utilizzare il tanto tempo a disposizione per stare con noi stessi, ascoltarci e comprenderci. Abbiamo l’occasione di esplorare e riflettere. Tuttavia, questo può risultare difficoltoso, soprattutto per chi, già prima che l’Italia venisse dichiarata zona rossa, sperimentava difficoltà o disagio. Ciò vale anche per i nostri rapporti significativi: vivendo questa situazione potremmo renderci conto che il legame sentimentale con il nostro partner avrebbe bisogno di essere modificato in alcuni aspetti, oppure che abbiamo una grande difficoltà a trovare la giusta “distanza/vicinanza”, fisica e psicologica, con la nostra famiglia di origine. Tutte situazioni che sono già lì da tempo, ma che come accade spesso, vengono ignorate e messe da parte perché difficoltose da affrontare.
    Allora questo momento risulta ancora più prezioso! Ritrovarci faccia a faccia con i nostri disagi ci permette di vederli più chiaramente. Abbiamo l’occasione di pensare a ciò che potrebbe essere diverso e magari arrivare alla fine di questa esperienza, con il desiderio di affrontare le nostre difficoltà per superarle, senza più il bisogno di nasconderle sotto il tappeto del tempo insufficiente!
  5. Focalizziamo il dato di realtà: la paura può farci perdere di vista la situazione reale. Attraverso il meccanismo della rimuginazione su conseguenze catastrofiche, la normale paura può trasformarsi in panico. È allora fondamentale focalizzarci sui dati di realtà grazie ad un’informazione valida e responsabile. Non andiamo con la mente nel futuro ma rimaniamo nel presente!
  6. Organizziamo le giornate e prendiamoci il merito di ciò che stiamo facendo: per contrastare quel senso di passività dovuto al rimanere così tanto tempo in casa possiamo organizzare le nostre giornate. Magari pensiamoci il giorno prima e diamoci degli orari per svolgere alcune attività. Possiamo dedicarci ai lavoretti di casa che rimandiamo da tanto tempo, studiare quel libro messo da parte mesi fa, dedicarci al giardinaggio sfruttando le belle giornate di sole e magari sentire telefonicamente qualcuno con cui abbiamo allentato i contatti.

opportunità

Il contrasto alla passività, ma anche alla rabbia, alla frustrazione e alla tristezza, passa attraverso una consapevolezza importante: rimanere a casa in questo momento è un comportamento ATTIVO di contrasto al Covid-19! 

Naturalmente questi suggerimenti non faranno scomparire il disagio che stiamo sperimentando. Tuttavia, è importante sapere che se gestita nel modo opportuno, siamo in presenza di un’opportunità di crescita e cambiamento.

Allo stesso tempo abbiamo tutti il dovere di trovare in noi stessi le risorse per attenerci alle disposizioni. Aiutandoci reciprocamente possiamo far rientrare l’emergenza, con l’obiettivo di tornare alla normalità!

Per questo è fondamentale informare che molti psicologi e psicoterapeuti stanno lavorando a distanza con l’ausilio dei diversi dispositivi tecnologici. Allora se ti senti in difficoltà, se hai necessità di un sostegno per fronteggiare questo momento di crisi, non esitare a contattare un professionista!

Contattami!

E-mail: a.montani@psicologia-roma.org
Cell: +39 338 38 24 467